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    Dentro e fuori le parole. Percorsi di lettura espressiva.
    Il presente progetto è dedicato alle scuole di ogni ordine e grado della città di Trieste. Nasce dal confronto diretto con un gruppo di docenti della scuola secondaria di secondo grado dal quale è emersa l’esigenza di ampliare e arricchire le attività e i progetti sulla lettura espressiva e sulla lettura ad alta voce. Le attività si svilupperanno instaurando un dialogo con insegnanti e studenti al fine di rilevare i bisogni immediati e reali che emergeranno intorno alla lettura. Obiettivo ultimo per tutte e tutti sarà comunque la familiarizzazione con l’oggetto libro, il miglioramento delle capacità comunicative, il ritrovare piacere e fiducia nella lettura e, in ultima analisi, in se stessi.
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    Produzione Sostenibile di Urea da CO₂, Composti Azotati, Acqua ed Energia Solare
    Il progetto URCA mira a sviluppare una tecnologia rivoluzionaria per la sintesi sostenibile di urea, un’importante materia prima per diversi settori industriali, a partire da luce solare, CO₂, acqua ed una sorgente di azoto (e.g., azoto molecolare, nitrati e nitriti). Questo approccio intende ridurre l’impatto ambientale legato ai metodi industriali convenzionali per la produzione di urea (Haber-Bosch/Bosch-Meiser), promuovendo un modello di economia ecosostenibile e circolare. La ricerca si baserà su un sistema fotocatalitico avanzato, sviluppato attraverso la collaborazione tra Università di Trieste e ENPHOS. Verranno utilizzati nanomateriali fotocatalitici per convertire in modo diretto CO₂, composti azotati ed acqua in urea e ossigeno molecolare, integrando il processo in un prototipo di dispositivo scalabile. Il progetto prevede attività sperimentali di sintesi, caratterizzazione e ottimizzazione dei materiali, seguite dalla realizzazione di test su prototipo. I risultati attesi includono lo sviluppo di un dispositivo fotocatalitico innovativo, in grado di operare a bassi costi energetici, utilizzare la CO2 come materia prima e produrre oltre che urea anche ossigeno molecolare per la riossigenazione della nostra atmosfera e dei nostri mari. Il progetto avrà un impatto diretto sul territorio locale, promuovendo la competitività delle aziende coinvolte, la formazione di giovani ricercatori e la creazione di nuove opportunità per il settore dell’industria chimica. Tramite la sinergica interazione tra ricerca e impresa, URCA favorirà l’adozione di tecnologie verdi, contribuendo alla transizione ecologica e alla valorizzazione delle risorse locali.
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    Impianti protesici di nuova concezione per l’ odontoiatria restaurativa basati sulla combinazione di stampa 3D e cellule staminali
    L’idea progettuale ha l’obbiettivo altamente innovativo di sviluppare impianti protesici di nuova ed unica concezione nel campo dell’ odontoiatria restaurativa. Il fine è quello di mettere a punto una tecnologia di generazione in vitro di un costrutto dentale monoblocco comprensivo di radice e corona utilizzabile quale sostituto dentale protesico, attraverso la combinazione di cellule staminali e biostampa. Il progetto mira a utilizzare la biostampa 3D per produrre un costrutto caricato con cellule staminali e fattori biologici appropriati per ottenere il loro differenziamento in cellule dello smalto (ameloblasti) e della dentina (odontoblasti) organizzate nei diversi strati che caratterizzano un dente naturale. Per raggiungere questo obiettivo diverse fasi di ricerca e sviluppo devono essere condotte : i) sviluppo di bioinchiostri a base di biopolimeri adatti alla biostampa 3D e compatibili biologicamente con la componente cellulare da incapsulare ; ii) scelta ed induzione di cellule staminali adatte al differenziamento nei due diversi tipi tessuti ii) incapsulamento in strutture stampate tridimensionali iv) combinazione fisica in un unico costrutto delle cellule differenziate in odontoblasti e ameloblasti Tale biocostrutto andrebbe a sostituire ed a superare i limiti dei sistemi protesici basati su impianti in titanio e zirconia utilizzati oggi, offrendo il vantaggio di essere totalmente biomimetico e biocompatibile, analogo al dente naturale in termini di resistenza chimica e meccanica, elasticità ed estetica. L’attività di progetto si realizzerà come continuazione e sviluppo di quanto già realizzato nel precedente biennio nell’ambito del progetto finanziato dalla fase 1 programma CALL 4 LIFE SCIENCE FVG. Gli obiettivi già raggiunti sono stati: i) formulazione di un bioinchiostro a base polimerica con performance in termini di stampabilità, biocompatibilità e bioattività superiori a quelli di inchiostri commerciali usati come riferimento, ii) definizione e validazione di un protocollo per l’incapsulamento di cellule all’interno dell’inchiostro, iii) efficace differenziamento in sistemi di cultura 2D di cellule mesenchimali della polpa dentale in odontoblasti iv) efficacie differenziamento in sistemi di cultura 2D di Cellule Staminali Pluripotenti Indotte (iPSC) in ameloblasti. Allo stato attuale si ritiene di aver raggiungo un grado di maturità di tecnologia/prodotto valutabile in una scala TRL tra 3 e 4. Al termine della proposta di progetto qui presentata ci si propone di arrivare alla definizione di un prototipo di struttura dentale completa nelle diverse strutture minerali del dente con idonee caratteristiche meccaniche e strutturali (TRL 5/6).
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    GSA25D016 - Dissecting and reverting alterations in synaptic nanoarchitecture in Satb2-associated syndrome
    La sindrome SATB2-associata (SAS) è una rara condizione genetica causata da alterazioni del gene SATB2 che determina disabilità intellettive. SATB2 svolge un ruolo centrale nei processi di sviluppo cerebrale ma la sua funzione nella fisiologia e nella patologia non è stata chiarita. Inn particolare non si conosce come questo gene influisca sulle connessioni tra i neuroni, sulle sinapsi, e tramite quale altre molecole contribuisca a stabilire le alterazioni a livello sinaptico. Attualmente non esistono cure per la SAS e i trattamenti esistenti sono principalmente palliativi, cioè si concentrano sulla sintomatologia. Il nostro progetto mira a scoprire esattamente come SATB2 influenzi la struttura e la funzione delle sinapsi a livello nanoscopico. Utilizzando un'analisi genetica avanzata e una tecnologia di imaging all'avanguardia, esploreremo come Satb2 interagisce con altri geni e proteine che potrebbero contribuire in modo significativo a esprimere tale influenza e rappresentare nuovi potenziali bersagli farmacologici. Il nostro laboratorio ha creato gli strumenti necessari portare avanti questo tipo di ricerca, combinando una forte esperienza in bioinformatica con l'accesso a potenti strumenti di imaging a super-risoluzione. Identificando i percorsi specifici perturbati nella SAS, questo progetto potrebbe aprire la strada allo sviluppo di trattamenti più adeguati, non solo per la SAS, ma anche per altri disturbi cerebrali che condividono caratteristiche simili.
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    RenEcoPol: Sustainable route for circularity of renewable polyesters
    Nel corso degli anni è stato dimostrato che il problema dell'impatto ambientale dovuto alla dispersione nell'ambiente di materiali organici recalcitranti alla biodegradazione (ad esempio, plastiche, lubrificanti) può essere risolto solo in parte con strategie di raccolta e riciclaggio. A questo proposito, sono necessari studi che forniscano soluzioni efficaci, abbracciando l'intero ciclo di vita del materiale, a partire dalla sua progettazione, fino al suo “fine vita”. L'obiettivo del progetto RenEcoPol è quindi quello di sviluppare percorsi alternativi per la sintesi di poliesteri riciclabili basati su blocchi di costruzione biobased utilizzando processi verdi come la biocatalisi. RenEcoPol sviluppa innanzitutto una strategia per la selezione di monomeri da fonti rinnovabili, completata da una selezione di catalizzatori verdi per la sintesi di polimeri possibili candidati per diverse applicazioni, dagli imballaggi ai materiali ad alte prestazioni. I nuovi poliesteri biobased saranno caratterizzati in dettaglio con diverse tecniche analitiche per la conferma della struttura e la valutazione delle proprietà fisico-chimiche. Nella terza fase si valuterà la biodegradabilità in diverse condizioni naturali e sintetiche dei materiali sintetizzati e, nell'ultima fase, lo sviluppo di una strategia per il recupero dei componenti. In seguito a tutte le fasi, verrà dimostrata la conformità ai criteri di bioeconomia e di criteri dell'economia circolare. Il progetto RenEcoPol permetterà alla ricercatrice di familiarizzare con la bioinformatica, biotecnologie marine e promuoverà il suo sviluppo come ricercatore indipendente e faciliterà l'acquisizione di una posizione di ricerca stabile in Europa.