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    Digitalizzazione del Lascito Antonio Fonda Savio
    Il progetto mira a valorizzare e conservare la sezione documentaria del Lascito Antonio Fonda Savio, custodito presso l’Archivio degli Scrittori e della Cultura Regionale dell’Università degli Studi di Trieste, attraverso la loro digitalizzazione. Il Lascito comprende lettere, documenti storici, cartoline, fotografie, pergamene, bolle papali e proclami, tutti materiali di grande importanza ma estrema fragilità. La digitalizzazione sarà realizzata con uno scanner planetario professionale grazie da un team esperto composto da informatici e bibliotecari interno ad UniTs. Oltre all’acquisto dello scanner, il progetto prevede la digitalizzazione di almeno il 40% del lascito documentale e la sua pubblicazione sul portale regionale ERPAC e sul portale smaTs, assicurando conservazione e accessibilità dei documenti. La disponibilità online consentirà accesso libero da qualsiasi dispositivo, rendendo le informazioni fruibili anche a persone con disabilità o svantaggiate.
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    Cooperative network for coordinated disaster impact assessment
    Scopo del progetto è migliorare l’efficacia della risposta alle emergenze e il coordinamento transfrontaliero tra Italia e Slovenia, attraverso l’armonizzazione dei sistemi di monitoraggio, lo sviluppo di strumenti di allerta integrati in tempo reale e la standardizzazione delle metodologie. Gli obiettivi includono: i) modelli di esposizione armonizzati, scenari di impatto in tempo reale e sistemi di monitoraggio potenziati, progettati per essere interoperabili a livello transfrontaliero, ii) miglioramento nei tempi di risposta e nei processi decisionali, iii) riduzione degli impatti sociali ed economici degli eventi sismici e franosi, iv) divulgazione al pubblico e coinvolgimento delle parti interessate.
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    FIS-2023-02024 - DipRec - A DNA-nanotechnology-based multi-integrated platform to study membrane receptors oligomerization within ordered cell membrane domains
    I lipid rafts sono domini di membrana ordinati su scala nanometrica, arricchiti in sfingolipidi e colesterolo, che svolgono un ruolo importante nel traffico di membrana e nella trasduzione del segnale, favorendo la colocalizzazione dei recettori di membrana. Questo determina un’organizzazione definita dei recettori e modula la rete di segnalazione. Nonostante anni di studi, il loro ruolo rimane oggetto di dibattito. Questo progetto mira a sviluppare una piattaforma multi-integrata basata su nanotecnologie a DNA per studiare i nano-intorni dei recettori all’interno dei lipid rafts e chiarire il loro ruolo nella clusterizzazione dei recettori. L’approccio combina RepliSeq (un nuovo metodo basato su DNA per la mappatura nanoscopica delle proteine di membrana) con tecniche biofisiche (SPR, NanoIR) e di microscopia (EM, FIB). Il recettore Her2, rilevante nei tumori al seno aggressivi, verrà utilizzato come modello per comprendere come la sua distribuzione nei lipid rafts influenzi l’oligomerizzazione e la risposta alle terapie mirate. Obiettivo 1: Indagare il legame tra la formazione dei lipid rafts e l’oligomerizzazione di Her2 in membrane artificiali (bilayer lipidici supportati, SLB). Verranno creati SLB arricchiti in lipid rafts e funzionalizzati con nanostrutture di DNA per posizionare e rilevare con precisione le proteine di interesse. Il sistema mira a valutare se variazioni in dimensione/composizione dei rafts influenzano l’omo-/etero-oligomerizzazione di Her2. L’intero setup sarà caratterizzato tramite microscopia a fluorescenza, AFM, SPR e NanoIR. Obiettivo 2: Esaminare la localizzazione di Her2 nei lipid rafts in linee cellulari tumorali mammarie, prima e dopo trattamento con terapia mirata. RepliSeq sarà usato per mappare l’organizzazione spaziale di Her2 e le sue interazioni con membri della famiglia EGFR, anche in modelli cellulari resistenti. Infine, tecniche ad alta risoluzione come EM e tomografia elettronica (FIB-EM/ET), combinate con marcatura fluorescente, permetteranno di visualizzare la clusterizzazione di Her2 e l’ultrastruttura del suo intorno di membrana.
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    Firefighting Initiative for Resilient Ecosystems and Strategies for Advanced Fire Expertise: Network for Emergency Techniques
    Iniziativa antincendio per ecosistemi resilienti e strategie per una competenza avanzata in materia di incendi: Rete per le tecniche di emergenza
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    MSCA2024_0000034 - NeCode - The neural code of perceptual history and the emergence of serial dependence effects
    Quello che percepiamo non e’ solo determinato dagli input che i nostri organi di senso ricevono nel presente, ma anche da quello che abbiamo percepito nel passato recente, qualche secondo fa. Per costruire la nostra percezione soggettiva, il cervello combina sistematicamente le informazioni passate – o la storia percettiva – con quelle presenti. Sebbene potenzialmente utile in termini di generazione di una rappresentazione più stabile, tale processo si traduce anche in distorsioni percettive e/o decisionali, per cui uno stimolo attuale viene percepito come più simile a quello precedente di quanto non lo sia in realtà. Questo tipo di distorsioni, denominato “dipendenza seriale”, e’ in grado di influenzare praticamente ogni aspetto della percezione, suggerendo che potrebbe riflettere un principio computazionale fondamentale dell'elaborazione cerebrale. La natura di questo effetto e i suoi correlati neurali sono tuttavia ancora poco chiari e oggetto di dibattito. Nella mia precedente borsa di studio MSCA (MSCA-IF-2018 "NeSt"), ho utilizzato l'elettroencefalografia (EEG) per dimostrare un correlato neurale che riflette la codifica delle informazioni passate nelle risposte cerebrali attuali, il che potrebbe predire l'effetto di dipendenza seriale misurato a livello comportamentale. Il nuovo progetto ("NeCode") capitalizzerà quindi su questo risultato e studierà sistematicamente la natura del codice neurale che rappresenta la storia percettiva. Con NeCode, affronterò (1) la relazione tra il codice neurale delle informazioni passate e presenti e (2) la potenziale esistenza di molteplici codici neurali specifici per diverse modalità sensoriali; (3) la diversa codifica delle informazioni sensoriali passate e delle informazioni "interne" passate (ovvero, giudizi soggettivi e stimoli autogenerati) e (4) la dissociazione tra meccanismi percettivi e post-percettivi. Infine, (5) affronterò il ruolo dell'elaborazione cosciente del cervello nella codifica della storia percettiva a livello neurale. Nel complesso, si prevede quindi che il progetto chiarisca i meccanismi neurali coinvolti nella codifica e nell'implementazione della storia percettiva, contribuendo significativamente alla nostra comprensione di come il cervello generi la percezione sulla base di informazioni passate e presenti.