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Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali, Matematiche e Statistiche (UniTS)
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Il Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali, Matematiche e Statistiche (DEAMS) promuove e coordina l'attività didattica e di ricerca nell'ambito delle scienze economiche, delle scienze economico-aziendali, delle scienze statistiche e della matematica applicata all'economia e alle scienze sociali. Comprende tutti i temi propri dei settori scientifico-disciplinari inclusi nell’ area delle Scienze economiche e statistiche e alcune discipline di altri settori affini (come ad esempio Probabilità e statistica matematica, Economia ed estimo rurale, Geografia economico-politica.
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PubblicazioneShaping the history of wordsIn textual analysis, many corpora include texts in chronological order and in many cases this temporal connotation is crucial to an understanding of their inner structure. In a typical bag-of-words approach, data are organized in contingency tables, the rows reporting the frequency of each word over time-points (shown in columns). These discrete data (temporal patterns for frequen-cies) may be viewed as continuous objects represented by functional relation-ships. This study aimed at identifying a specific sequential pattern for each word as a functional object and at grouping these word patterns in clusters. A model-based clustering procedure is proposed, with specific reference to a cor-pus of end-of-year messages delivered by the ten Presidents of the Italian Republic covering the period from 1949 to 2011.
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PubblicazioneAnalysis of the impacts of transferring a photovoltaic modules manufacturing facility(Elsevier BV:PO Box 211, 1000 AE Amsterdam Netherlands:011 31 20 4853757, 011 31 20 4853642, 011 31 20 4853641, EMAIL: nlinfo-f@elsevier.nl, INTERNET: http://www.elsevier.nl, Fax: 011 31 20 4853598, 2003)
;MENNA P. ;CIORBA U. ;KOMOTO K. ;KATO K. ;SONG J.KUROKAWA K.The socio-economic impact of transferring a photovoltaic module manufacturing facility was analysed based on a detailed cost analysis and input/output methodology. We assumed to operate a technology transfer of 5MW p /yr modules manufacturing facility to Morocco. In this case, the value of induced production amounted to Euro 22.3 million, 1.4 times the total cost and the induced employees was 489 man-years, more than 5 times the required employees at the facility. If cells were produced locally, an induced production coefficient of 3.5 would result and 2570 jobs would be created -
PubblicazionePenalized likelihood inference in extreme values analyses(Carfax Publishing Limited:Rankine Road, Basingstoke RG24 8PR United Kingdom:011 44 1256 813000, EMAIL: madeline.sims@tandf.co.uk, INTERNET: http://www.carfax.co.uk, http://www.tandf.co.uk, Fax: 011 44 1256 330245, 2001)
;COLES GModels for extreme values are usually based on detailed asymptotic argument, for which strong ergodic assumptions such as stationarity, or prescribed perturbations from stationarity, are required. In most applications of extreme value modelling such assumptions are not satis® ed, but the type of departure from stationarity is either unknown or complex, making asymptotic calculations unfeasible. This has led to various approaches in which standard extreme value models are used as building blocks for conditional or local behaviour of processes, with more general statistical techniques being used at the modelling stage to handle the non-stationarity. This paper presents another approach in this direction based on penalized likelihood. There are some advantages to this particular approach: the method has a simple interpretation; computations for estimation are relatively straightforward using standard algorithms; and a simple reinterpretation of the model enables broader inferences, such as con® dence intervals, to be obtained usingMCMC methodology. Methodological details together with applications to both athletics and environmental data are given. -
PubblicazioneConceptual Framework and Empirical Evidence of Public Value: The Case of the Italian Higher Education SectorPublic Value Management, Measurement and ReportingPurpose: To understand whether the public value approach will improve the performance and legitimacy of Italian universities. Design/methodology/approach: The public value approach is used to identify the factors limiting the improvement of the performance of Italian universities over the period 20072009. Four cases are analyzed in order to reveal how universities measure and communicate the public value delivered. The evolution of the whole system is analysed in the light of the three paradigms on public administration: traditional public administration, new public management and public value management. Findings: Recent reforms introduced by the Italian government do not facilitate the overcoming of political and organizational constraints, with few noteworthy elements. The dominant role of the Ministry of Education in the definition of universities’ strategic goals combined with the great autonomy traditionally granted to the departments and to single academics leave little room for manoeuvre. Social implications: The case of the Italian higher education system highlights the importance of the rules of governance for public value production. The analysis shows that the actual governance of the higher education institutions does not favour the construction of a public value proposition by the universities’ managers. This aspect raises the more general question of identifying the necessary conditions for realizing the public value proposition and determining its presence in all public administrations. Originality/value: This article contributes to the understanding of mechanisms that hinder the capability of public institutions’ to develop their own public value proposition.
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PubblicazioneLe misure di rischio nell’ambito della teoria delle probabilità impreciseNell’ambito della finanza matematica hanno di recente riscosso un interesse crescente la ricerca di metodi e lo sviluppo di modelli teorici per la valutazione dei rischi connessi a posizioni finanziarie. Ha così assunto notevole rilievo la nozione di misura di rischio coerente, introdotta da P. Artzner, F. Delbaen, S. Eber e D. Heath in alcuni articoli [1, 2, 5] nei quali tali autori hanno individuato alcuni requisiti ritenuti, a loro giudizio, fondamentali e che ogni misura di rischio dovrebbe ragionevolmente soddisfare. In questo lavoro, dopo aver ricordato tale nozione ed averne illustrato le principali caratteristiche nella Sezione 2, ne viene evidenziata, nella Sezione 3, la stretta connessione con la teoria delle previsioni imprecise, seguendo la linea introdotta in [14]. Vengono successivamente illustrati alcuni problemi rilevanti per la teoria delle misure di rischio coerenti, tra i quali la generalizzazione della nozione di coerenza a spazi di numeri aleatori limitati privi di struttura. Inoltre, qualora una misura non sia coerente, si pu`o porre la necessit`a di determinarne una “correzione”, cio`e di individuare una misura di ¢ONVEGNO eCONOMIA E iNCERTEZZA 191 rischio coerente che le sia in qualche modo “vicina”. Analogamente, vi pu`o essere la necessit`a di determinare un’estensione di una misura di rischio coerente che sia definita su un insieme di numeri aleatori non sufficientemente ampio. Questi problemi, e la corrispondente nozione di estensione naturale, vengono affrontati nella Sezione 4. Nella Sezione 5 viene invece illustrata la nozione di misura di rischio convessa, una generalizzazione del concetto di misura di rischio coerente che consente di prendere in considerazione anche il cosiddetto liquidity risk e per la quale si provano, con riferimento alla teoria delle previsioni imprecise, risultati simili a quelli ottenuti per le misure coerenti. Nella Sezione 6 vengono infine fornite alcune indicazioni su ulteriori sviluppi e su alcuni modelli specifici nei quali la teoria della previsioni imprecise viene impiegata nella misurazione del rischio.
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PubblicazioneGeografia sociale e processi migratoriIl presente capitolo possiede due scopi, uno più evidente e in qualche modo di superficie ed uno più “sotterraneo” e profondo. Il primo scopo consiste nel voler analizzare il rapporto che intercorre tra la geografia sociale e il tema delle migra- zioni, con una particolare enfasi sui processi contemporanei di migrazione inter- nazionale, indotti dalla globalizzazione e dall’evoluzione degli scenari geopolitici e geoeconomici a livello mondiale. Il secondo scopo si sviluppa, muovendo da questo tema, per interrogarsi però su questioni di carattere più squisitamente epistemologico, legate alla natura, all’evoluzione e anche all’adeguatezza della ge- ografia, con o senza aggettivi, nel cercare di analizzare ed interpretare i fenomeni della realtà che ci circonda. In particolare, si vuole tentare di offrire una prospet- tiva un po’ diversa sul consueto “dilemma” dell’opportunità di una suddivisione della disciplina geografica in più branche versus, all’opposto, l’esigenza di una sua unitarietà, rovesciando la logica del ragionamento scientifico di tipo tradizionale. Quest’ultimo, partendo dallo studio di un fenomeno, come, ad esempio, quello migratorio, costretto dalla necessità di coglierne le molteplici sfaccettature ed interdipendenze, può, infatti, svilupparsi secondo un modello che comporti, allo stesso tempo, la ricerca di approcci di carattere interdisciplinare e l’integrazio- ne di strumenti e metodi, che tradizionalmente vengono considerati propri di specifiche articolazioni del sapere e della ricerca geografici. L’unitarietà del tema (geografia delle migrazioni), lungi dal generare un’ulteriore segmentazione disci- plinare, permette invece di ricomporre le fratture già esistenti all’interno di essa.
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PubblicazioneTesting for nonlinearity in the choice for a freight transport service( 2012)
;Sarman I.Marcucci, E.Manufacturing firms buy transport services with the aim of minimizing their total logistics cost. There is a large amount of literature analyzing how shippers value the various characteristics of a transport service, mostly performed by collecting stated-preference data and estimating discrete choice models. Most of the empirical studies specify the deterministic part of the utility functions as linear in the observed attributes. This implicitly constrains the characteristics of the analyzed transport service to be perfect substitutes, and to have a constant substitutability ratio. Such an assumption is inconsistent with the standard microeconomic theory, typically assuming inputs’ decreasing marginal productivity, and may not be realistic. The paper tests the linearity assumption for freight rate, travel time, probability of having damaged and lost freight, frequency, flexibility, mode and punctuality on a sample of Italian small- and medium-sized manufacturing enterprises (SME).Our findings suggest that the linearity-in-the-attributes assumption should be rejected and that the marginal impact on the utility-of-profit of the attributes is not constant. More specifically travel time and freight rate produce decreasing marginal reductions of the utility-of-profit; while safety (percentage of not damaged or lost shipments) and punctuality (percentage of shipments on time) are responsible for increasing marginal contributions to the utility-of-profit. The substitutability ratios between (a) freight rate and loss and damage, (b) freight rate and travel time, (c) freight rate and punctuality, (d) travel time and damage and loss and (e) travel time and punctuality are estimated and found not constant. Finally, it is found that the willingness to pay for the qualitative attributes obtained with a linearly specified model tend to be overestimated.1 -
PubblicazioneNumerical Algorithms to Determine Tariff ClassesIn rate making process the statistical information on claim experience are combined with observable variables describing the risks, in order to build a tariff. The observable variables considered in the tariff structure are called tariff variables and the premium for a new risk is estimated from the observed values of these variables. In this process, many statistical methods and mathematical algorithms are applied to select the variables and to build the tariff. Many tariff methods require the values of the tariff variables to be collected in classes. Even if it is not necessary, commercial reasons often suggest making use of a low number of tariff classes. For instance, if “age of the insured” is a motor vehicle insurance tariff variable, it may be better to classify the risks into age classes instead of considering the single ages. Obviously, a question arises: which values of the tariff variable should be grouped together and which not, and also how many classes should be formed. In this paper some methods that can be used to collect these values in classes are illustrated.
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PubblicazioneL'albergo diffuso come strumento di recupero e valorizzazione turistica degli ambienti montani marginali. Il caso di Sauri nel Friuli-Venezia Giulia (capitolo 11)L'articolo analizza l'esperienza dell'albergo diffuso in Friuli-Venezia Giulia come forma di recupero e valorizzazione delle risorse socio-culturali ed economiche locali.
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Pubblicazione"Nuovi" processi migratori in Italia: fuga di cervelli o circolazione di talenti?(CUEC University Press (Cooperativa Universitaria Editrice Cagliaritana, AIIG - sez. prov. Cagliari), 2013)Scopo di questo contributo è quello di cercare di analizzare, attraverso l’interpre- tazione dei dati disponibili, le principali caratteristiche quantitative e qualitative di questo fenomeno. Si cercherà così di indagare quali siano le cause che generano tali flussi, per comprendere se esse siano legate soprattutto alla crisi economica, politica e culturale, che attualmente affligge in particolare l’Europa o se siano dettate, in qualche misura, da fattori di natura più strutturale, connaturati alla situazione economica, poli- tica e istituzionale del nostro Paese. A riguardo, si prenderà in considerazione anche la capacità dell’Italia di attirare “cervelli” dal resto del mondo, tentando di identificare i più importanti ed influenti fattori di attrazione, in generale, e la loro significatività al livello nazionale. Si cercherà, inoltre, di comprendere quando la libera circolazione dei cervelli tra le diverse aree geografiche del mondo costituisca un processo “naturale” e virtuoso, elemento caratterizzante di un mondo globalizzato e quando esso alimenti invece dinamiche cumulative dagli impatti complessivamente negativi sul tessuto pro- duttivo, ma anche sociale e culturale. Altri aspetti che saranno oggetto di studio del presente lavoro riguardano la tipologia delle misure di carattere politico e normativo che possono essere adottate per arginarlo.
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