Publications OpenstarTS

URI permanente per questa collezione

Sfogliare

Immissioni recenti

Ora in mostra 1 - 5 di 26905
  • Pubblicazione
    Alcune considerazioni a margine del prefisso cubo- nel nome del cubo-futurismo russo
    ( 2024)
    Böhmig, Michaela
    In questo contributo si esamina la de rivazione del prefisso “cubo-” nel nome della corrente principale del futurismo russo, proponendo l’ipotesi che le fonti di ispirazione siano state non solo il cubismo francese, ma anche – e forse soprattutto – le congetture intorno alla quarta dimensione di studiosi come il matematico britannico Ch. H. Hinton che, dalla fine del XIX secolo, hanno cercato di rendere plasticamente rappresentabili le loro visioni relative a spazi superiori, servendosi di illu strazioni con cubi colorati. Il cubo ha poi assunto una posizione centrale non solo nelle teorie e nella pratica pittorica sviluppatesi nel solco del cu bo-futurismo, ma ha trovato un posto di rilievo anche in diversi componi menti poetici dell’epoca.
  • Pubblicazione
    Плач гнева и любви
    ( 2024)
    Graziadei, Caterina
    ;
    грациадеи, катерина
    Статья восстанавливает генезис цикла Марины Цветаевой Стихи к Чехии (1938-1939). Написанный в Париже после Мюнхенского соглашения и пропитанный гневом из-за сговора, цикл является диптихом: первая часть, Сентябрь, посвящена аннексии Судетской области, а вторая, Март, написана сразу после оккупации Праги нацистами. Память своего пребывания в двадцатые годы в окраине Праги навевает Цветаевой идиллические образы земного Эдема – щедрой природы, мирного сожительства всего живущего – откликающиеся на слова чешского народного гимна: Где мой дом?.... В своём резко сатирическом тоне Цветаева употребляет любимые трёхсложные и двухсложные быстрые дольники, а также более длинные размеры, явно под влиянием народных причитаний. Цикл Стихи к Чехии, настоящий шедевр, можно считать завершением лирического творчества Цветаевой.
  • Pubblicazione
    Pil’njak e le spie: Letteratura come intrigo e travestimento
    ( 2024)
    Colombo, Duccio
    La storia della fine di Boris Pil’njak, arrestato come spia giapponese, può essere riletta alla luce di quella dell’autore delle Glosse al suo libro di viaggio, Roman Kim. Arrestato anche lui come spia giapponese, questi riuscì a sopravvivere inventando storie incredibili sulla sua vita. Kim era davvero una spia, un agente dell’OGPU che si occupava dell’ambasciata giapponese a Mosca, e conosceva le logiche seguite dall’organizzazione. Una volta rilasciato, si sarebbe costruito una robusta carriera di scrittore di spy-thrillers. Il caso di Kim, dove realtà e finzione si scambiano continuamente di posto con effetti paradossali, offre l’occasione per uno sguardo diverso sulle peculiarità del funzionamento del sistema letterario sovietico, e per una nuova comprensione delle ragioni di incompatibilità tra Pil’njak e quel sistema.
  • Pubblicazione
    Nabokov e lo “squallore della bellettristica sovietica”
    ( 2024)
    De Lotto, Cinzia
    Nel suo articolo Scrittori, censori e lettori russi (1958), incluso nelle Lezioni di letteratura russa, Nabokov inserisce due brani che presenta come “citazioni” tratte da Un cuore grande, romanzo inesistente di tale Antonov, e dal romanzo Energia di Fëdor Gladkov, famoso esponente del realismo socialista. L’analisi di alcuni scritti di Nabokov dedicati alla letteratura sovietica a lui contemporanea permette tuttavia di smascherare i due ‘falsi d’autore’, che si rivelano divertissement letterari ad opera di Nabokov stesso: la prima ‘citazione’ è una sorta di beffarda parodia delle virtù degli eroi letterari sovietici; la seconda, lungi dall’essere una ripresa testuale dell’opera monumentale di Gladkov, è invece una complessa interpolazione di passi diversi, giocata sul filo della mistificazione. La lama affilata della sua critica non disdegna nessuna arma, neppure la manipolazione spinta sino alla creazione di veri e propri ‘falsi d’autore’. Testimonianze di questi peculiari processi creativi si trovano in alcuni suoi scritti critici, in particolare Qualche parola sullo squallore della bellettristica sovietica, e un tentativo di stabilire le cause della stessa (1926) e Il trionfo della virtù (1930), nonché in alcune lettere del periodo berlinese alla moglie Vera.
  • Pubblicazione
    “Lettere” da un itinerario siberiano: il ciclo di corrispondenze di viaggio Dalla Siberia (1890) di A.P. Čechov tra reportage e creazione letteraria
    ( 2024)
    Mingati, Adalgisa
    Nel saggio si prende in esame la genesi creativa del ciclo di corrispondenze di viaggio Dalla Siberia (1890) di A.P. Čechov, mettendone in evidenza le connessioni con la letteratura odeporica russa del tempo. In particolare, si indaga il ruolo svolto nell’organizzazione testuale dalla figura del narratore-viaggiatore e si decodificano le peculiarità del suo sguardo sullo spazio siberiano. Vengono altresì rilevate le consonanze espressive delle note di viaggio con l’epistolario čechoviano, nonché il legame del testo col dibattito