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PubblicazionePetri Pauli Vergerij Iustinopolitani ... De Republica Veneta liber primus.(In Tusculano: Paganinus, 1526)
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Pubblicazione
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PubblicazioneProcopio Cesariense de gli edifici di Giustiniano imperatore, di greco in volgare tradotte per Benedetto Egio da Spoleti( 1547)
;Caesariensis, ProcopiusTramezzino, MicheleScheda di catalogo BiblioUniTS Procopio Cesariense de gli edifici di Giustiniano imperatore, di greco in volgare tradotte per Benedetto Egio da Spoleti
Autore: Procopio di Cesarea
Traduttore: Benedetto Egio
Editore: Michele Tramezzino
[8], 59, [1] carte; rilegato in ottavo, anno di edizione 1547
Il “De Aedificiis”, opera scritta intorno al 560, è una descrizione delle numerose opere pubbliche (quali chiese, fortificazioni, acquedotti e cisterne) fatte realizzare dall’imperatore Giustiniano. I sei libri che compongono l’opera coprono i territori dell’impero a partire dalla capitale Costantinopoli muovendosi poi in Siria e Mesopotamia, Armenia, penisola balcanica e Grecia, Asia Minore e Palestina e infine Africa. Oggetto di discussione tra gli studiosi sono stati l’assenza, nella trattazione, dell’Italia, da alcuni indicata come un indizio che l’opera rimase incompleta, e il grado di affidabilità del testo come fonte storica: l’attendibilità dipende almeno in parte, verosimilmente, dalle diverse fonti utilizzate a sua volta dallo scrittore e dall’esperienza diretta che egli ebbe di alcune zone ma non di altre.
L’autore, Procopio, originario di Cesarea Marittima in Palestina, fu storiografo alla corte bizantina dell’imperatore Giustiniano nei decenni centrali del VI secolo. Oltre al “De Aedificiis” egli scrisse gli otto libri “De Bellis”, sulle campagne militari bizantine, delle quali ebbe esperienza di prima mano in quanto consigliere del generale Belisario, e il libello “Historia Arcana” che prende di mira la famiglia imperiale.
La traduzione del “De Aedificiis” dal greco alla lingua volgare fu opera di Benedetto Egio, umanista originario di Spoleto, vissuto nel XVI secolo, studente di Giovan Battista Pio, attivo a Roma e legato alla famiglia Farnese. Egli tradusse anche la “Biblioteca” di Apollodoro e, per gli stessi tipi del “De Aedificiis”, una parte del “De Bellis” di Procopio (“De la longa et aspra guerra de' Goti” e “De la guerra di Giustiniano imperatore contra i Persiani”), nonché la “Historia Romana” di Paolo Diacono: le traduzioni di Procopio e di Paolo Diacono furono infatti tutte stampate a Venezia da Michele Tramezzino e condividono lo stesso formato e simile impianto di richiami a margine e tavole alfabetiche.
Sul frontespizio e alla fine del libro è presente la marca tipografica della Sibilla, che distingue l’officina di Michele Tramezzino. Nello specifico di tratta della Marca V490 - Z1078 (Sibilla seduta di profilo tiene con la mano sinistra un libro aperto. In alto la scritta Sybilla. In cornice figurata). La marca sul frontespizio è circondata del motto “Qual più fermo è il mio foglio è il mio presagio”, mentre questo dettaglio è assente in fondo al libro. Il volume si compone di 68 carte, delle quali il primo fascicolo di otto carte non è numerato, così come l’ultima carta, mentre il corpo centrale del libro è costituito dalle carte numerate da 1 a 59 (la segnatura è a⁸ A-G⁸ H⁴). I caratteri sono in corsivo romano. Gli incipit dei libri hanno uno spazio predisposto per iniziali miniate, dotato di lettera guida centrale; le miniature tuttavia non sono state realizzate. Con le altre edizioni di Benedetto Egio presso Michele Tramezzino menzionate sopra questo esemplare condivide la presenza di tavole alfabetiche, qui collocate subito dopo la dedica a Giovanni Soranzo, e il richiamo dei notabilia a margine del testo, ma differisce per il formato, in ottavo invece che in quarto.
Sitografia utilizzata:
https://www.treccani.it/enciclopedia/procopio-di-cesarea/?search=Proc%C3%B2pio%20di%20Cesarea%2F
https://www.treccani.it/enciclopedia/benedetto-egio_(Dizionario-Biografico)/
https://www.treccani.it/enciclopedia/michele-tramezzino/ -
PubblicazioneDe aegritudinibus infantium tractatus admodum salutifer. De eadem tractatione appendicula, ... per d. Georgium Khufnerum iuniorem exarata. Accedit etiam oratiuncula, ... per eundem iamiam citatum authorem publice habita Venetijs : apud Baldisarem Constantinum in officina diui Giorgi(Venetijs: apud Cominum de Tridino Montisferrati, 1548)Vittori, Leonello
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PubblicazioneDe aegritudinibus infantium tractatus admodum salutifer. De eadem tractatione appendicula, ... per d. Georgium Khufnerum iuniorem exarata. Accedit etiam oratiuncula, ... per eundem iamiam citatum authorem publice habita Venetijs : apud Baldisarem Constantinum in officina diui Giorgi(Venetijs: apud Cominum de Tridino Montisferrati, 1548)Vittori, Leonello
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PubblicazioneAetii medici graeci Contractae ex veteribus medicinae sermones 16. Per Ianum Cornarium medicum physicum latine conscripti. Accesserunt in duos priores libros ... scholia ... per Hugonem Solerium ... . - Nunc primum in lucem edita(Venetiis: Ioan. Griphius excudebat, 1549)Aetius Amidenus
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PubblicazioneAetii medici graeci Contractae ex veteribus medicinae sermones 16. Per Ianum Cornarium medicum physicum latine conscripti. Accesserunt in duos priores libros ... scholia ... per Hugonem Solerium ... . - Nunc primum in lucem edita(Venetiis: Ioan. Griphius excudebat, 1549)Aetius Amidenus
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PubblicazioneAlexandri Tralliani medici absolutissimi libri duodecim. Razae de pestilentia Libellus. Omnes nunc primum de Graeco accuratissime conuersi, multisq; in locis restituti, & emendati per Ioannem Guinterium Andernacum. Duo etiam leguntur his appositi indices: Alter Conclusionum, & Capitum Summas nunc additas, continet, Alter in toto libro scitu praeclara demonstrat.(Venezia: apud Hieronymum Scotum, 1552)Trallianus, Alexander
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PubblicazioneAurelii Cor. Celsi De re medica libri 8. item Qu. Sereni liber de medicina. Qu. Rhemnij Fannij Palaemonis de pond. & mensuris liber. Omnia ex diuersorum codicum diligentissima collatione castigata.(Lugduni : apud Ioan. Tornaesium, & Guilielmum Gazeium, 1554)Celsus, Aulus Cornelius
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PubblicazioneLa defesa della confessione, detta Apologia. Versa dal latino in lingua italiana, reuista & corretta con diligenza, per Antonio Dalmata & Stephano Istriano ...( 1563)
;Dalmata, AntonioIstriano, Stephano66 -
PubblicazioneAuuertimenti morali del Mutio Iustinopolitano. I quali sono Il prencipe giouinetto. Introduttione alla virtù. Le cinque cognitioni, a signor che uada a corte. Reggimento di stato. La orecchia del prencipe. Il Caualiero. Trattato della giustitia della guerra. Discorso di guerra al Papa. Due trattati di matrimonio. Institutione di sposa eccellente. Quattro consolatorie di morte. La poluere ... Con una tavola copiosa di tutte le cose piu degne di consideratione(Venetia: appresso Gio. Andrea Valuassori, detto Guadagnino, 1571)Iustinopolitano, Mutio
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PubblicazioneIl duello del Mutio iustinopolitano. Con le risposte caualleresche. Nuouamente dall'auttore riueduto, con la giunta delle postille in margine, & una tauola di tutte le cose notabili(Venetia: per Girolamo Polo, 1571)Iustinopolitano, Mutio
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PubblicazioneIsagogici libri, qui, cum in totam artem medicam introducant, in principio totius operis sunt locati: vt prius in ipsis tirones exerceantur, quantum ad difficiliora artis accedant(Venetiis: apud Iuntas, 1576)Galenus, Claudius
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PubblicazioneAscripti libri qui variam artis medicæ farraginem ex varijs auctoribus excerptam continentes, optimo, quo fieri potuit, ordinem sunt dispositi, & in vnum corpus redacti. ...(Venetiis: apud Iuntas, 1576)Galenus, Claudius
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PubblicazioneIsagogici libri, qui, cum in totam artem medicam introducant, in principio totius operis sunt locati: vt prius in ipsis tirones exerceantur, quantum ad difficiliora artis accedant(Venetiis: apud Iuntas, 1576)Galenus, Claudius
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PubblicazioneMatteo Flacio( 1587)L'incisione, con il ritratto del filologo, teologo e riformatore, proviene dal libro di Nikolaus Reusner, Contrafacturbuch: ware und Lebendige Bildnussen etlicher weitberümbten unnd Hochgelehrten Männer in Teutschland : so beide die Religion auch gute Künste und Sprachen mit Lehren und schreiben..., edito da Jobin, a Strasburgo, nel 1587. (Descrizione sintetica dell'opera: Ritratto: Matteo Flacio Illirico.)
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PubblicazioneI discorsi di M. Pietro Andrea Matthioli Sanese, medico cesareo, ... Ne i sei libri di Pedacio Dioscoride Anazarbeo della materia medicinale. Dal suo istesso auttore innanzi la sua morte ricorretti, & in piu di mille luoghi aumentati. Con le figure tirate dalle naturali, & viue Piante, & Animali...(In Venetia: appresso Felice Valgrisio, 1597)Mattioli, Pietro Andrea
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PubblicazioneMonarchia del Campanella dissegnata al Re di Spagna( 1600)Campanella, Tommaso
Scheda di catalogo BiblioUniTS Monarchia del Campanella dissegnata al Re di Spagna, oue con discorsi, et osseruationi politiche fa uedere come la Potenza Spagnuola può rendersi soggetti, ò confederati, ò interessati tutti li Prencipi del Mondo. - [Dopo il 1600]. - 1 volume (123 carte) ; 280x195 mm.
"La Monarchia di Spagna è una delle più importanti opere politiche composte da Tommaso Campanella: in essa sono indicati i modi in cui il sovrano spagnolo può conseguire la monarchia universale. Campanella ha sostenuto a più riprese di averla composta a Stilo nel 1598. L’opera, tuttavia, sarebbe stata composta, a giudizio di Firpo, nel 1600, e la sua composizione sarebbe successiva all’incarcerazione. La Monarchia di Spagna è stata accolta come una nuova formulazione delle tesi di Machiavelli, del quale Campanella veniva descritto come un seguace attento e convinto, abile, però, a dissimulare le proprie convinzioni sotto una patina di osservanza dei precetti del cattolicesimo. Machiavelli è senza dubbio uno degli autori più presenti nella riflessione politica condotta da Campanella nella Monarchia di Spagna, tuttavia sussiste una forte critica alla quale Campanella sottopone la concezione della politica che ebbe Machiavelli, proprio a proposito dell’interpretazione della religione, considerata il vincolo più potente per un organismo politico da parte di entrambi, ma con una sostanziale differenza: Campanella ritiene che Machiavelli la reputi niente più che un ritrovato dell’astuzia politica, frutto di ‘ragion di stato’, privo, cioè, di ogni sostanziale radicamento nella natura intima delle cose, mentre lo Stilese è convinto della necessità di elevare la conoscenza della natura alla piena consapevolezza dell’esistenza di una ragione, di un senso e di un ordine divino nascosto nell’intimo dell’essere, in modo da definire una razionalità della politica che faccia della religione, correttamente intesa, la propria anima. (fonte: Andrea Suggi, scheda 2 in Archivio dei filosofi del Rinascimento, https://www.iliesi.cnr.it/ATC/schede.php?sc=t_2&tx=34&tp=1, url consultato il 25 febbraio 2025)"
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Pubblicazione
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