L’articolo analizza l’attività artistica e teatrale di alcuni intellettuali russi a Trieste nella prima metà del Novecento. In particolare focalizza l’attenzione su due ambiti: 1. l’ambiente ebraico, uno dei più numerosi e antichi d’Italia, legato da mille fili con gli esuli ebrei provenienti dall’Europa orientale, in cui operano il pittore Jakov Žirmunskij, l’architetto Josif K’jačig e l’ingegnere Nikolaj Ginzburg; 2. la scena del Teatro Verdi, straordinario centro di diffusione della cultura mitteleuropea, in cui si esibiscono molti musicisti, cantanti e compositori russi e debutta la troupe dell’attrice Tatiana Pavlova. Della tournée di Pavlova e degli allestimenti registici di Petr Šarov, Sergej Strenkovskij e Vladimir Nemirovič-Dančenko scrive entusiasticamente Gabriele D’Annunzio.