La commedia attica antica è realistica e politica, ma, al contempo, fantastica e surreale. La difficoltà di conciliare queste due dimensioni può contribuire a spiegare la sua minore rappresentabilità, sulle scene moderne, rispetto alla coeva tragedia. Non meno problematica la tensione tra ‘alto’ e ‘basso’, ‘serio’ e ‘carnevalesco’, ‘prosaico’ e ‘poetico’, che è alla base di molte delle discussioni antiche e moderne sull’<em>archaia</em>, come pure di condanne, rivalutazioni e fraintendimenti di cui la comicità di Aristofane è oggetto da secoli. Riflettere sulla dialettica innescata da queste polarità consente di restituire alla produzione aristofanea una più precisa collocazione nell’ambito della tradizione comica occidentale e del genere comico <em>tout court</em>.