Opzioni
Abstract
“Esse è percipi” è la formula con la quale il venticinquenne George Berkeley proponeva nel 1710 l’immaterialismo ossia la teoria filosofica che esistono soltanto gli spiriti e le loro percezioni. Tra i contemporanei Berkeley non diventò noto solo per questa concezione filosofica estrema, ma anche per l’iniziativa fallita di fondare un college religioso nelle Bermuda, per diffondere il cristianesimo nelle colonie americane, e infine, negli anni della maturità, diventato vescovo in Irlanda, per gli scritti in cui presentava l’“acqua di catrame” come una medicina universale. Oggi Berkeley è un classico di riferimento della tradizione filosofica anglosassone nella quale suscita il persistente interesse di interpreti che discutono temi di epistemologia, di filosofia della percezione, della mente e del linguaggio ricavati dalle sue opere e rielaborati spesso in maniera astorica, accantonando l’impronta teologica che caratterizzava sin dalle origini la sua teoria della percezione. In questa monografia si è invece ricostruita l’originale figura intellettuale di Berkeley a partire dalla biografia, segnata dai viaggi in Italia e in America e dalla trama dei rapporti politici, religiosi e intellettuali che intrattenne con l’establishment anglo-irlandese a cui apparteneva. Interpretata nel suo tempo e nella sua vicenda biografica la filosofia immaterialistica si rivela soprattutto uno strumento apologetico per neutralizzare la scienza moderna e per combattere le tendenze secolarizzate dell’illuminismo, il libero pensiero, il deismo e l’ateismo, che a giudizio di Berkeley avevano corroso profondamente la società britannica. Indice generale del volume: Avvertenza; Premessa; cap. 1.Profilo biografico e intellettuale di Berkeley 1.1 Da Kilkenny a Dublino (1685-1712); 1.2 Berkeley a Londra: l’incontro con il freethinking (1713); 1.3. Il primo viaggio in Italia (1714); 1.4. Berkeley e la rivolta giacobita (1715); 1.5. Il secondo viaggio in Italia (1716-1721): 1.6. Berkeley apocalittico (1721); 1.7 Il sogno delle Bermuda (1722-1731); 1.8. Don Chisciotte torna in Europa (1731-1734); 1.9. Il vescovo di campagna (1734-1752); 1.10. Berkeley e l’economia irlandese (1735-1737); 1.11. Il discorso alla Camera dei Lords a Dublino (1736); 1.12. Il vescovo medico: l’ultima illusione (1744-1747); 1.13. Gli ultimi anni: il vescovo combattente e il ritiro a Oxford (1745-1753). Cap. 2. Immaterialismo e teoria della visione; 2.1. I Philosophical Commentaries; 2.2. Il Saggio per una nuova teoria della visione. Cap. 3. Immaterialismo e metafisica spiritualistica: i Principi e i Dialoghi; 3.1. La negazione delle idee astratte; 3.2. La tesi immaterialista: “esse è percipi”; 3.3 Il rifiuto della distinzione tra qualità primarie e secondarie; 3.4. La metafisica spiritualistica; 3.5. Esame critico di “esse è percipi”; 3.6. Gli spiriti e le idee; 3.7. Le idee archetipe nella mente divina e il problema della creazione; 3.8. Eliminazione dell’idea di materia; 3.9. Immaterialismo e realismo del senso comune; 3.10. Berkeley e lo scetticismo; 3.11. L’epistolario con Samuel Johnson. Cap. 4. Il De Motu: Berkeley e la fisica newtoniana. Cap. 5. L’Alcifrone o la messa in scena dell’apologetica; 5.1. La critica ai liberi pensatori nei primi tre dialoghi; 5.2. Il quarto dialogo: l’argomento del linguaggio visivo; 5.3. Apologetica e analogia: il quinto e il sesto dialogo; 5.4. Il settimo dialogo: l’analogia tra scienza e fede. Cap. 6. La filosofia della matematica. Cap. 7. L’aurea catena della Siris; Epilogo. Note. Bibliografia. Indice dei Nomi.
Diritti
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