Il contributo propone una riflessione preliminare sul tema delle sculture antiche diventate simboli identitari nel corso della storia di alcune città italiane. Tali opere d’non sono semplici spolia collocati in luoghi significativi dello spazio urbano, ma veri e propri simboli che entrano nella memoria collettiva delle comunità di appartenenza e partecipano della loro storia fino alla contemporaneità. In particolare, il contributo prende in considerazione i casi studio dell’Atleta Vittorioso (Fano), del Regisole (Pavia), di Madonna Verona (Verona) e della Vittoria Alata (Brescia). I casi discussi sono exempla selecta del modo in cui le statue antiche partecipano alla vita delle città quando le comunità le scelgono come simboli.
