Nella poesia e nella narrativa di Bassani c’è uno snodo fondamentale, costituito dai
contatti con le cerchie letterarie e intellettuali bolognesi, dei Bacchelli, Longanesi, Raimondi, Longhi. Gli ultimi due, in particolare, furono un punto di riferimento per Bassani negli anni degli
studi universitari, allorché Raimondi, reduce dalle esperienze della «Ronda» e di «Valori plastici», rappresentò il modello, non solo formale, per il gruppo di quanti frequentavano le lezioni di Roberto Longhi, comprendente i fratelli Arcangeli, Cesare Gnudi, Cecrope Barilli, Antonio Rinaldi e (dal 1937) Carlo Ludovico Ragghianti. Questi ebbe una parte importante nel sensibilizzare Bassani al pensiero di Croce e alla ‘rivelazione dello spirito nella vita’; un processo in cui agì però anche Raimondi, che trasmise a Bassani l’idea di una letteratura ‘artigianale’, di taglio introspettivo, e nondimeno, dopo la rentrée negli anni a cavallo del conflitto mondiale, legata alla realtà ed espressione di valori morali. In Appendice si pubblicano documenti inediti che riguardano l’impegno civile di Bassani e Raimondi.