Il ritrovamento di un sonetto inedito, conservato adespoto nel codice Maglibechiano VII.661 della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, che si dimostra scritto e concepito da Benedetto Dei (1418-1492), permette di gettare nuova luce sugli ultimi mesi di vita di Luigi Pulci (1432-1484), della cui conversione religiosa si parla nel sonetto. Il nuovo reperto, che l’intestazione dice fatto durante la Quaresima del 1484, riferisce delle reazioni entusiastiche di alcuni predicatori davanti al pentimento dell’autore del Morgante; pare dunque che questa preziosa testimonianza sia da mettere in relazione con l’uscita a stampa della Confessione, lungo capitolo ternario in cui Pulci faceva ammenda dei suoi versi e comportamenti provocatori in materia di fede, che dunque dovette vedere la luce in quegli stessi giorni, anche se le prime stampe che se ne conservano sono posteriori alla morte dell’autore