Nel corso dell’ultimo decennio si è potuto osservare un
graduale spostamento della definizione di qualità assistenziale
intesa come efficienza organizzativa ad una
spiegazione incentrata sull’efficacia del processo di cura
e di orientamento all’utente. Con questa premessa, si può
configurare l’accreditamento all’eccellenza come un percorso
che promuove gli aspetti qualitativi dell’integrazione
e della continuità delle cure in risposta alle mutate
esigenze dei cittadini. Il miglioramento della qualità professionale
richiesto agli operatori sanitari dovrebbe essere
orientato non solo ad affinare le competenze tecniche sul
campo, ma ad esercitare le stesse entro un sistema organizzativo
strutturato in cui si sviluppano processi finalizzati
a garantire il servizio assistenziale atteso dall’utenza.
Nella realtà italiana, la logica dell’accreditamento all’eccellenza
è in linea con un mercato sanitario in cui risulta fondamentale innalzare costantemente il livello di qualità
delle prestazioni. Pertanto, promuove un processo di
apprendimento organizzativo interno volto al miglioramento
continuo delle performance sanitarie e della customer
satisfaction, in grado di far crescere l’intero sistema
sanitario nazionale pubblico e privato.