Il saggio prende in esame tre forme di comunicazione della memoria, vale a dire la memoria raccontata (la testimonianza), la memoria reificata (la sua materializzazione e spazializzazione) e la memoria mediatizzata (veicolata e attivata dai mezzi di comunicazione di massa), riservando un’attenzione maggiore a quest’ultima perché in grado di imporre un ripensamento critico sulla base dell’intensità degli effetti e della pervasività dei contenuti mediali. Pur essendo fattori imprescindibili nel configurare la memoria collettiva come fatto sociale, la testimonianza e la spazializzazione/materializzazione sono state intese come “forme” della memoria, in quanto manifestazioni di una rappresentazione del passato che preludono ad un’esperienza soggettiva (l’ascoltatore della testimonianza e il visitatore di un luogo di memoria) e ad una sua successiva condivisione e compartecipazione. Per quanto concerne la memoria mediatizzata, vengono discussi alcuni dei principali vantaggi e correlati rischi della narrazioni memoriali veicolate dai media, riconducendoli all'equilibrio mutevole fra amnesia collettiva e pluralismo della memoria.