La recensione analizza la recente monografia di I. Veca sul "mito di Pio IX" in quanto distinto dalle reali idee e iniziative del pontefice nel periodo 1846-1848 (già accuratamente studiate da storici della Chiesa come Aubert e Martina). Il giudizio è favorevole, perché il lavoro spiega esemplarmente le ragioni per cui l' opinione pubblica moderata volle credere all'immagine, che le veniva offerta dai mezzi di comunicazione dell'epoca, di un papa che sapesse conciliare religione e modernità. Tuttavia Veca sembra sopravvalutare il peso che i mezzi comunicazione dell'epoca ebbero poi nella crisi del papato di Pio IX, nell'aprile '48, che ha radici religiose e politiche meglio analizzabili con altri strumenti di indagine.