BULLETTINO DELL'ISTITUTO STORICO ITALIANO PER IL MEDIO EVO
Abstract
Il saggio prende in esame l'apprendistato e più in generale l'organizzazione del lavoro nell'area della Venezia Giulia e nel Patriarcato di Aquileia tra XIV e XV secolo. Sono analizzati i contratti di discepolato, definiti nella documentazione come carta afficionis o instrumentum afficionis, che erano frequenti per le categorie tradizionali dell'artigianato, e le altre forme contrattuali, che non prevedevano la coabitazione con il maestro artigiano. Le corporazioni artigiane del Friuli tardomedievale, il cui carattere religioso prevaleva su quello corporativo, non avevano prodotto norme atte a regolamentare la posizione dei discepoli e dei salariati. Il mercato del lavoro vedeva inoltre una presenza attiva di maestranze provenienti da altre regioni, tra le quali si segnalano la manodopera del settore tessile e i lapicidi lombardi, dei quali è ricostruito il percorso di arrivo e e di inserimento nel tessuto economico e sociale locale. Il saggio si conclude con l'analisi delle non frequenti testimonianze dei salari percepiti dai lavoratori.
