Il contributo ritorna sull’attività di Eugenio Valzania (1880 –1930) in Egitto sulla base dei per quanto frammentari materiali dell’archivio privato conservato dagli eredi e dei riscontri effettuati in loco su alcune delle opere che gli sono attribuite o alle quali risulta, comunque, aver preso parte. Rimandando ad un precedente saggio un più completo profilo biografico dell’architetto, la disamina cerca di ricostruire il contesto in cui egli si trova ad operare, le figure che gli fanno da contorno - primi tra tutti il padre, l’ingegner Giovanni, che lo aveva preceduto in Egitto – o con le quali collabora, quali l’architetto Carlo Prampolini. La localizzazione di alcune delle opere risalenti al primo periodo di permanenza al Cairo (1907-1914) ha consentito di considerarne lo stato di conservazione, così come si sono proposti alcuni approfondimenti sulla sua attività come architetto capo dei Waqfs (Ministero degli affari religiosi) negli anni immediatamente precedenti la prematura scomparsa.
