Il patrizio veneziano Angelo Maria Querini (1680-1755), monaco benedettino dal 1696 e cardinale dal 1727, fu uno dei maggiori letterati italiani di formazione ecclesiastica della prima metà del 700, Arcivescovo di Corfù, poi cardinale e vescovo di Brescia, ricoperse le prestigiose funzioni di Bibliotecario della Vaticana. La voce biografica sottolinea la sua apertura irenistica ed ecumenica verso greci e luterani, che lo indusse a studiare gli esponenti della chiesa del Cinquecento più aperti al dialogo coi protestanti, come Gasparo Contarini e Reginald Pole. Mantenne anche amichevoli rapporti con Voltaire e con Federico II di Prussia. In singolare contrasto con queste aperture, osteggiò le riforme di Benedetto XIV, si oppose al papa in merito alla riduzione delle feste di precetto e ruppe con lui sulla questione della soppressione del patriarcato di Aquileia.