Lo testo svolge una lettura critica dell’evoluzione morfologica e territoriale di Rio de Janeiro, città la cui struttura urbana è il risultato di oltre cinque secoli di trasformazioni sovrapposte. Dalla fondazione nel 1502 fino alla contemporaneità, la città ha conosciuto fasi alterne di espansione e contrazione, fortemente condizionate dalla relazione tra orografia, costa e vegetazione tropicale. Tre elementi naturali – il litorale, i morros e la natureza della Mata Atlântica – emergono come fattori generatori delle principali scelte di pianificazione e design urbano. Il paesaggio costiero, con la sua sequenza di spazi pubblici affacciati sull’oceano, costituisce una delle strutture più emblematiche della città, mentre la Foresta di Tijuca, la più estesa foresta urbana del mondo, rappresenta un modello di resilienza ecologica e di rigenerazione ambientale. A partire da questi presupposti, l’ipotesi avanzata pone le trasformazioni urbane tra XIX e XX secolo, quale ragione di un coerente corpus di architettura e paesaggio che ha fissato l’attuale identità urbana di Rio de Janeiro riconoscibile a scala internazionale, in cui la modernità brasiliana si intreccia con le specificità ambientali, climatiche e sociali. il testo è accompagnato da un breve saggio fotografico di Leonardo Finotti.