Il saggio, occasionato da una mostra organizzata dal Comune di Portogruaro in collaborazione con la Soprintendenza nel 2010 e posto in apertura del relativo catalogo, analizza gli interscambi e le dinamiche di carattere artistico e culturale innescatisi a Portogruaro e nel Portogruarese dopo la conquista veneziana del 1420. A partire da tale data e proprio per la sua collocazione tra Veneto e Friuli, la città si venne trasformando infatti in un luogo privilegiato di incontro di maestranze e artisti diversi. Tuttavia, a fronte di una progressiva "venetizzazione", riscontrabile soprattutto a livello architettonico, per quanto riguarda la pittura e la scultura il principale punto di riferimento resterà ancora per lungo tempo il Friuli, ambito territoriale da cui proveniva la maggior parte degli artisti impegnati nella decorazione di chiese e palazzi. Per quanto necessariamente sintetico, nel saggio, che prende in esame un periodo compreso tra 1450 e il 1550, non mancano le puntualizzazioni e alcune novità di carattere attributivo e documentario riguardanti in particolare i pittori Gianfrancesco da Tolmezzo, Pietro da San Vito e il giovane Pordenone, nonché vari aspetti della scultura lignea.