Il contributo intende far luce sulla situazione dell'insegnamento della logica nello 'studium' bolognese nella seconda metà del XIV secolo, concentrando l'attenzione su Giovanni da Moglio, autore di un commento agli Analitici primi e di uno ai Sophistici elenchi, collocabili negli anni 1370-75. Ne emerge il quadro di una disciplina in cui, di norma, compiono i primi passi docenti che aspirano poi alla più remunerativa carriera medica (come è il caso dello stesso Giovanni da Moglio, attivo a Bologna fino al primo decennio del secolo successivo, di Pietro da Varignana e di Cristroforo degli Onesti). Dal punto di vista dottrinale, in questo periodo si assiste ad una lenta ma convinta apertura alle novità della logica britannica, che troveranno spazio ancor maggiore a fine secolo nelle opere di Biagio Pelacani da Parma, Angelo da Fossombrone e Masino dei Codronchi da Imoola