Nel calendario civile italiano le recenti celebrazioni del Giorno del Ricordo, 10 febbraio, si sono
caratterizzate per le polemiche politiche fra destra e sinistra, per i discorsi ideologici, per gli usi strumentali e contrapposti delle memorie. Va rilevata infatti la crescente difficoltà della destra di governo di accogliere nella narrazione pubblica i risultati della storiografia sul tema delle foibe del 1943 e1945 e dell’esodo degli Istriani e Dalmati nel secondo dopoguerra. E’ infatti in corso una rivistazione degli eventi, che vede nuovamente presenti nella narrazione pubblica discorsi, stereotipi e linguaggi propri dell’anti-slavismo e dell’anti-comunismo, con una rimozione delle colpe del fascismo. Il saggio si incentra su questi temi con un focus sul caso di Trieste, luogo simbolico di memorie contrapposte del Novecento, in grado di sollecitare anche l’interesse della storiografia internazionale.