La scultura tardoantica di Aquileia, abbondante ma in generale mal conservata, offre un certo numero di ‘pezzi difficili’, come i due cui è dedicato il presente contributo. Ludovico Rebaudo prende in esame una testa maschile giovanile di dimensioni di poco inferiori al naturale, tradizionalmente ritenuta un ritratto a tutto tondo di Costantino il Grande. Mostra che si tratta in realtà di una testa ideale a rilievo, identificata con prudenza, in base a confronti per lo più monetali, con il Genius Augusti o il Genius Populi Romani. Katharina Zanier prende in considerazione il noto rilievo con la cosiddetta Pompa del magistrato ripercorrendo vecchie e nuove ipotesi interpretative di questo pezzo, documento chiave della scul-tura di IV secolo ad Aquileia, così ricco di suggestioni e così parco di evidenze accertabili.