È noto che il settore dei trasporti è al tempo stesso particolarmente energivoro e inquinante, anche se
negli ultimi decenni sono stati compiuti notevoli passi avanti. Il trasporto via mare condivide, pur se in
misura differente rispetto ad altre modalità, tali caratteristiche. In particolare, il trasporto via mare si
distingue dalle altre modalità per la diversa percezione degli impatti ambientali negativi da parte della
popolazione. Questa infatti percepisce e si concentra in particolare modo su quanto accade nella
navigazione costiera e quando la nave sosta in porto. Ciò spiega la normativa internazionale che obbliga
le navi ad adottare - quando navigano in particolare aree (cd. ECA, Emissions Control Area) o quando
entrano in un porto - un particolare tipo di combustibile che riduce l'emissione di zolfo, ma che è molto
più costoso.
Da diversi anni si discute della possibilità di utilizzare il gas naturale liquefatto come combustibile per
le navi. Esso infatti ridurrebbe in modo drastico le emissioni - lungo l'intero tragitto della nave e non solo
in alcuni punti - portando la navigazione via mare ad essere pienamente compatibile con qualunque forma
di vita ed attività produttiva.
Il lavoro, concentrandosi sulla situazione italiana, fa il punto su questo possibile processo di
ristrutturazione e discute gli elementi che possono frenarne o accelerarne l'adozione.