Il contributo analizza il fondo fotografico dell'antiquario fiorentino Elia Volpi focalizzando su di un aspetto particolare: il commercio dei falsi, in particolar modo delle sculture realizzate attorno agli anni Venti del Novecento da Alceo Dossena. Le fotografie rinvenute nel fondo fotografico con sculture di Dossena, assieme alle lettere inviate da Volpi a Wilhelm von Bode, invitano a ripensare il ruolo avuto da Volpi nella vendita delle opere a importanti musei americani.