In un’epoca caratterizzata dalla veloce trasmissione delle
notizie, dall’arrivo in ogni casa di consistenti flussi di dati
multimediali e dalla possibilità di comprimere grandi quantità
di informazioni all’interno di supporti oramai economici
e di semplice utilizzo, anche la disciplina che si dedica allo
studio e alla documentazione delle cavità artificiali non
poteva sottrarsi ad adeguare le proprie dotazioni – strumentali
e intellettuali – alle possibilità oggi offerte dalle
moderne tecnologie.
La Società Speleologica Italiana, che dal 1981 opera in
materia di opere antropiche di interesse storico attraverso
la sua Commissione Cavità Artificiali, si è così dotata, nel
tempo, di opportuni strumenti con i quali radunare, strutturare
e quindi condividere i dati raccolti. Partendo dall’utilizzo
di apposite schede catastali in formato informatico,
per giungere alla recente pubblicazione sul web del Catasto
Nazionale delle cavità artificiali, la Commissione ha
prodotto un potente archivio di dati, organizzato su base
regionale e facilmente aggiornabile, che permette oggi
una completa e libera condivisione delle tante informazioni
disponibili. La nascita di particolari sintesi del Catasto Nazionale,
come ad esempio il già operativo progetto “Carta
degli Antichi Acquedotti”, la collaborazione con l’Istituto
di Geofisica e Vulcanologia per il progetto “Ipodata” e l’oramai
prossima “Carta degli emissari artificiali di laghi endoreici”,
permetterà in futuro di raccogliere e catalogare
le varie notizie legate a singoli temi, anche integrando gli
studi condotti da speleologi e studiosi di discipline affini
con ulteriori documentazioni (archeologiche, storiche, archivistiche,
bibliografiche, ecc.).