Il saggio esamina molteplici profili della fonte giuridica atipica costituita dalle norme d’attuazione degli statuti speciali. A giudizio dell’autore, l’indeterminatezza delle norme statutarie che prevedono tale fonte si è rivelata una forza per le regioni che ne hanno saputo trarre maggiore profitto, investendo maggiori energie nella direzione del loro utilizzo, consentendo lo sviluppo di un’autonomia dinamica.
Le diverse esperienze registrate denotano la duplice possibilità di utilizzare le commissioni paritetiche che elaborano tali norme sia come luogo di ver e proprio negoziato che come semplice sede di ratifica. Quasi sempre, peraltro, le strutture burocratiche ministeriali hanno operato come freno e filtro che ha rallentato e talvolta addirittura impedito, anche arbitrariamente, il completamento dell’iter previsto e la deliberazione del Consiglio dei Ministri che conclude il procedimento di norme già concordate fra Sta-to e Regione. Lo studio raffronta quindi comparativamente l’esperienza italiana con quanto emerso nelle le relazioni bilaterali spagnole.
Nella parte finale, si da conto dettagliatamente delle risultanze emerse dall’indagine conoscitiva parlamentare svolta nel 2015 sulle norme d’attuazione degli statuti speciali e alle proposte emerse dal cd ‘Tavolo Bressa’.