Il confine del Novecento. Ascesa e declino della frontiera orientale italiana tra Prima Guerra Mondiale e allargamento dell’Unione Europea The Twentieth-Century Border. The Rise and Fall of Italy’s Eastern Border from the First World War to the Enlargement of the European Union
La percezione del limite internazionale presente tra Italia e Slovenia oggi, per chi non viva e conosca queste terre, è tutt’altro che immediata. L’appartenenza ad una medesima struttura sovranazionale, l’Unione Europea, che anche nel proprio nome indica la volontà di superare le divisioni, la conclusione delle separazioni strategiche decise con la fine della seconda guerra mondiale e l’esaurimento della contrapposizione ideologica tra blocchi hanno prodotto nel paesaggio una assenza di soluzioni di continuità, lasciando ad altri fattori – economici e culturali – la gestione degli spazi della differenza. Questo stato delle cose è una novità degli ultimi dieci anni, ed ha profondamente modificato una realtà che si è sviluppata nel corso di tutto il Novecento e che è stata alimentata da molti e distinti fattori. Ciò ha comportato un diverso atteggiamento nei confronti delle problematiche legate al confine e, quindi, una loro diversa gestione a seconda degli spazi in cui quest’ultima è stata applicata.