Lo scritto si propone, attraverso una serie di suggestioni teoriche e storico-gius-filosofiche, di inquadrare il ruolo e l’attività del difensore penale nella cornice dell’ars retorica, non limitando peraltro l’accezione della stessa alla mera tecnica oratoria o ai correlativi topoi argomentativi. In tale prospettiva, viene proposta una specifica corrispondenza tra i modelli rispettivamente inquisitorio del codice di procedura penale del 1930 e tendenzialmente accusatorio del codice del 1988 con riferimento alla nozione moderna e classica di ‘prova’. </br>The paper aims, through a series of theoretical and historical- law-philosophical topics, to frame the role and activity of the defense attorney in the framework of the rhetoric, without limiting the meaning of the same to the mere oratory technique or to the related argumentative topoi. In this perspective, a specific correspondence is proposed between the respectively inquisitorial model of the 1930 criminal procedure code and tendentially accusatory model of the 1988 code with regard to the modern and classical notion of ‘proof’.