Dopo aver ricostruito, per quanto le fonti consentano di fare, i vari soggiorni di Luigi Pulci a Milano e le sue relazioni con l'ambiente milanese, che ebbero significativi riverberi sulla sua opera letteraria, il saggio si concentra su altri personaggi, strettamente collegati all'autore del Morgante, che in quegli stessi anni frequentavano assiduamente la corte sforzesca. Anche le testimonianze di Piero Vespucci, Benedetto Dei e Giovanni Ridolfi, infatti, contribuiscono a delineare un ritratto della città di Milano e della sua corte come poteva apparire agli occhi dei visitatori fiorentini dell'epoca.