L’indeducibilità dei compensi erogati agli amministratori per carenza di una delibera assembleare di fissazione del compenso trapianta acriticamente nel settore tributario una soluzione affermatasi in sede civilistica per tutelare i soci e il patrimonio sociale da comportamenti non trasparenti di amministratori che si autoliquidano il compenso. Dimenticando così che nella quasi totalità dei casi la mancanza di una delibera si spiega per la coincidenza tra amministratori e compagine sociale, e che escludere la deduzione del costo per «nullità» dell’attribuzione aprirebbe la porta a un’azione di rimborso dell’IRPEF pagata dagli amministratori, pena una clamorosa doppia imposizione dello stesso reddito.