Nella silloge "Shakespeare, Baudelaire, Boutens in versi friulani", comparsa a Vicenza nel 2013, lo studioso vicentino Giorgio Faggin seleziona venti poesie selezionate per ciascuno dei tre autori: una scelta di simmetria che, associando due nomi celebri al meno noto Pieter Cornelis Boutens (1870-1943), ha il merito di far conoscere il più alto rappresentante di quel movimento dei Tachtigers (Ottantisti) che nell’ultimo quarto dell’Ottocento rinnovò la poesia olandese. Nel corpus di ciascun poeta la selezione appare consapevolmente arbitraria e tuttavia ragionata, sollecitata dalla tensione verso la resa perfetta: strategia funzionale a una traduzione pura, libera dai fini pratici dell’utilità.