Nel Satyricon l’uguaglianza tra commensali proclamata da Trimalchione all’inizio della cena con il motto aequum Mars amat (34,5) risulta sconfessata dallo stesso padrone di casa, il quale si impone come protagonista assoluto della conversazione conviviale. Un tale comportamento consente di considerare la Cena Trimalchionis come una variazione sul tema della cena ‘sbilanciata’, ricorrente negli autori di I-II secolo, con un trasferimento della disuguaglianza dal piano alimentare a quello intellettuale: Trimalchione, infatti, manipola linguaggio e immaginario, invadendo l’ambito culturale di pertinenza degli scholastici suoi ospiti. Soltanto quando il tyrannus si assenta (41,9), la conversazione procede effettivamente aequo Marte, assumendo cioè un carattere sia equilibrato sia polemico nella sezione, pluralistica, dei convivarum sermones.