La cosiddetta Paraenesis didascalica di Ennodio ('opusc'. 6 = 452 Vogel) non è soltanto un’epistola prosimetrica di esortazione agli studi composta per gli allievi Ambrogio e Beato, ma un programma di educazione aristocratica rivolto alla nobilitas di Roma, i cui esponenti di spicco sono onorevolmente menzionati come maestri della gioventù romana alla fine dell’opuscolo. L’allusione ad autori (Ausonio, Sedulio e forse Macrobio) particolarmente cari ad alcuni di quei personaggi (soprattutto a Simmaco iunior e a Stefania, sorella di Fausto Niger) fa parte della strategia di captatio benevolentiae e di autopromozione messa in atto da Ennodio nei confronti dell’élite contemporanea.