Ormai da tempo l’Unione Europea sprona l’Italia verso la progressiva apertura alla concorrenza nella concessione delle risorse idroelettriche. Il contributo vuole fare il punto sulle recenti modifiche legislative alla ricerca di criteri che possano indirizzare nella definizione della dimensione ottimale della gestione dell’asse fluviale. Si vuole così dimostrare che nella materia de qua è il bene oggetto del procedimento ad evidenza pubblica -l’acqua- che costituisce il limite proprio della discrezionalità amministrativa.