La densitometria è considerata metodica di riferimento per la valutazione della qualità del tessuto osseo. Tuttavia, fin dalla sua introduzione, la comunità medica è stata consapevole che essa non consente la corretta stima del il rischio di frattura, influenzato anche da alterazioni della struttura trabecolare, tali da determinare, anche a parità di densità ossea, situazioni sensibilmente diverse. Presso l’Università di Trieste, negli ultimi anni, è stato sviluppato un test che, utilizzando il Metodo delle Celle, simula l’applicazione di carichi di compressione su ricostruzioni dell’architettura trabecolare ossea estratte da radiografie digitali. In questo lavoro il test è stato utilizzato per valutare un caso particolare di sindrome algoneurodistrofica (CRPS) della mano. Nel loro complesso, i risultati ottenuti aprono importanti prospettive di applicazione, sia nel campo clinico (valutazione del decorso di patologie dell’osso ed efficacia di specifiche terapie), sia in ambito medico-legale (stima del danno).