L’approfondimento del nesso tra dimensione trascendentale e metodo fenomenologico mostra l’intrinseca necessità di questo legame e, in secondo luogo, il valore strategico dell’unione fra io trascendentale e conferimento di senso. Ne risulta che il metodo fenomenologico conduce a una filosofia dell’esperienza che se da un lato non può fondarsi su ipotesi idealistiche, dall’altro lato non può accontentarsi della semplice soluzione realistica o naturalistica. Nel quadro husserliano, alla centralità dell’io trascendentale si accompagna quella della ricerca del senso, al punto che l’unione fra soggetto e senso, espressa nel conferimento di senso da parte della soggettività trascendentale, assume un valore strategico fondamentale.