Quello del risveglio di Arianna a Nasso e quindi della scoperta della nave di Teseo che si allontana è tema esclusivamente attestato dal repertorio pittorico romano in età neroniano-vespasianea: le numerose immagini rappresentano tutte Arianna desta seduta a terra, una mano portata alla bocca o ad asciugare le lacrime, o ancora a sollevare un lembo della veste all’altezza della spalla; assieme a lei è un erote e la nave è ben visibile nello scorcio di mare; talora compaiono altri personaggi, osservatori o il suo tiaso. I quadri sono già stati oggetto di acceso dibattito tra chi, come Helbig e Diepolder, ha riconosciuto nei quadri repliche di un originale ellenistico e chi, invece, come Franca Parise Badoni ha sostenuto un’origine romana delle immagini, più precisamente campana. Il contributo analizza i meccanismi di trasmissione di questa iconografia attraverso le attestazioni note per il mondo greco, magnogreco e romano.