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Émilie Du Châtelet (1706-1749)

Muceni, Elena
2023
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Abstract
Émilie Du Châtelet (1706-1749) è la più celebre fra le filosofe francesi del Settecento, ed è nota principalmente come fisica, matematica e traduttrice. Compagna e collaboratrice di Voltaire, fu la prima donna francese a vedere una propria ricerca pubblicata dall’Accademia delle Scienze di Parigi e a essere accolta come membro onorario da un’altra Accademia delle Scienze (Bologna). È stata inoltre la prima donna europea a pubblicare un manuale di fisica. Nata nel 1706 a Parigi, in una famiglia aristocratica che le fornì un’educazione “maschile”, Émilie-Gabrielle Le Tonnelier de Breteuil divenne marchesa Du Châtelet nel 1725, sposando un nobile ufficiale dell’esercito. Frequentando i salons entrò in contatto con diversi rappresentanti dell’Accademia delle Scienze di Parigi che la incoraggiarono a riprendere e sviluppare lo studio delle scienze matematiche e della filosofia. Nei primi anni trenta del Settecento conobbe Voltaire, con cui convisse per diversi anni, realizzando, nel castello di Cirey-sur-Blaise, una sorta di accademia privata che fu teatro di un’intensa, e spesso sinergica, attività di ricerca e produzione letteraria e scientifica. Approcciatasi alla filosofia attraverso la traduzione di autori radicali inglesi, orientò in seguito i suoi interessi principalmente verso la geometria e la fisica contemporanee (in particolare l’ottica). Esito di queste ricerche, insieme teoriche e pratiche (aveva infatti a disposizione un laboratorio per gli esperimenti) fu la pubblicazione, dapprima, di uno studio sulla natura del fuoco (stampato nel 1739) e, in seguito, di un manuale di fisica, le Institutions de physique (1740). Questo testo rivela chiaramente un’adesione alla fisica newtoniana, che si accompagna, tuttavia, in maniera originale, all’adozione di diversi aspetti della metafisica leibniziana, posta dall’autrice a fondamento di quella. Di Leibniz, Du Châtelet riprende anche la concezione della vis viva, che difese contro le critiche del segretario dell’Accademia delle Scienze di Parigi, Dortous de Mairan, in uno scambio polemico ugualmente pubblicato. Intraprese anche il progetto di una traduzione francese annotata e accompagnata da un commentario dei Philosophiae Naturalis Principia Mathematica di Newton, che portò a compimento qualche giorno prima di morire, nel 1749. Questo testo, così come un Discours sur le bonheur, furono pubblicati postumi. Oltre a questi lavori, Émilie Du Châtelet ha lasciato diversi manoscritti (alcuni dei quali recentemente pubblicati), fra cui il più importante è un voluminoso studio– ribattezzato Examens de la Bible – contenente una critica demistificatoria, di impronta radicale, delle sacre scritture.
DOI
10.13137/978-88-8303-950-8/35145
Soggetti
  • du Châtelet

  • fisica

  • traduzione

  • Voltaire

  • Newton

  • Leibniz

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