Gli studi e le fonti tradizionali non forniscono una chiave di lettura filosofica e letteraria del metodo proprio della fenomenologia dialettica nella ‘Fenomenologia dello Spirito’ di Hegel: l’autocritica delle ‘forme di coscienza’. Si tenta perciò di fornire tale chiave di lettura segnalando la fonte molto probabilmente letteraria di Hegel: l’‘Antigone’ di Sofocle, la quale illumina il tipo di riflessione filosofica promossa, richiesta e resa più facile dalla fenomenologia dialettica di Hegel. Seguendo passo passo l’evoluzione del personaggio di Creonte - dalla ‘certezza’ e rigidezza iniziale dei principi di condotta e di governo ch’egli formula, attraverso le riformulazioni e gli ulteriori irrigidimenti che questi subiscono, nell’impatto con le difficoltà da essi volta a volta incontrate a tradursi in azioni efficaci e universalmente condivise, fino alla completa e dolorosa sconfessione finale della loro validità -, si tenta di delineare il verosimile prototipo della costruzione hegeliana dell’autocritica delle forme di coscienza, ribadendo la fondamentalità ad un tempo cognitiva e pratica del modo del loro darsi ed evolvere.