Il volume propone un approccio alla teoria degli atti linguistici che si richiama alle intuizioni originarie di Austin e prende distanza dai principali autori successivi, come Searle o Bach e Harnish. Sottolinea la natura di azioni che gli atti linguistici possiedono e le potenzialità che il loro studio può manifestare nell’analisi di discorsi e conversazioni.
L’illocuzione viene definita come produzione di un effetto sugli aspetti modali-deontici di una relazione interpersonale e si sostiene che tale effetto è ottenuto grazie allo stabilirsi di un accordo intersoggettivo fra i partecipanti. I tipi illocutori (derivati dalla classificazione di Austin) vengono applicati a esempi tratti da testi o conversazioni ordinarie, e per trattare le sequenze di atti linguistici si propone una metodologia ispirata alla semiotica narrativa. L’importanza usualmente data al ruolo del soggetto viene trattata nei termini dell’indispensabilità del suo riconoscimento. The approach to speech act theory proposed by this volume relies on J.L. Austin’s original insights and distances itself from the subsequent contributions due to Searle or Bach and Harnish. It emphasizes that speech acts are actions and attempts to show that their study can be of use in the analysis of texts and conversations.
Illocution is defined as the production of an effect on the deontic-modal aspects of an interpersonal relation, to be achieved thanks to the participants’ intersubjective agreement. Illocutionary types (derived from Austin’s classification) are applied to examples from ordinary texts and conversations. In order to deal with speech act sequences, a methodology inspired by narrative semiotics is proposed. The central role that is usually granted to the speaking and acting subject is reconsidered in the light of the indispensability of its intersubjective recognition