Uno degli assi del PNRR riguarda i servizi idrici, da un lato; e quello della gestione dei rifiuti e dell'economia circolare, dall'altro. Trasversalmente, una riforma della governance, finalizzata ad accelerare la transizione verso modelli industriali, considerata un prerequisito fondamentale per un'efficace "messa a terra" degli interventi previsti. Se questa transizione è per molte ragioni indispensabile e da troppo tempo attesa, il rischio è che riproponendo per l'ennesima volta il tema della liberalizzazione dei servizi pubblici locali lo Stato finisca paradossalmente per ostacolare l'obiettivo, riaprendo un cantiere istituzionale che il referendum sull'"acqua, bene comune" aveva virtualmente concluso, delegando ai principi dell'acquis comunitario lo scioglimento di quei nodi che il legislatore italiano non era riuscito per un ventennio a sciogliere. Il rischio è che, come in passato, l'incertezza normativa e il senso di precarietà vadano a frenare una transizione tecnologica e un ciclo di investimenti che si erano finalmente avviati.
