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Estensione e evoluzione della catchment area di un porto: metodi e casi applicativi

Dallara, Antonio
•
Bardi, Andrea
•
Mignani, Daniela
2016
  • Controlled Vocabulary...

Abstract
Il processo di containerizzazione delle merci e l’intermodalità hanno contribuito alla globalizzazione degli scambi commerciali e all’intensificazione dei rapporti dei porti con l’hinterland di riferimento. Lo sviluppo di servizi logistici avanzati lungo i corridoi di trasporto ha inciso sulla possibilità di ampliare gli hinterland, rendendoli anche discontinui rispetto alle regioni servite. Ciò ha contribuito ad accrescere, negli ultimi anni, l’attenzione nei confronti del rapporto tra porto e il suo bacino di riferimento. Ne è conseguita al contempo una crescente attenzione nei confronti della corretta stima dell’estensione ed evoluzione nel tempo della catchment area dei porti e degli elementi determinanti per l’accrescimento dell’attrattività degli stessi.. La capacità competitiva di un porto dipende dal coordinamento del porto con gli attori esterni che popolano l’intera supply chain. In questi termini assumono rilievo i collegamenti fisici e soprattutto immateriali del porto con l’hinterland, perché l’entroterra è elemento costitutivo della supply chain. Analizzare la capacità competitiva di un porto in modo compiuto significa pertanto considerare il porto come uno dei nodi della supply chain dei prodotti che in esso transitano. In letteratura si trovano numerosi modelli per la quantificazione dei flussi di merce. Nel paper se ne propone un adattamento per individuare i flussi di merce che dal bacino di utenza nazionale giungono in un porto per essere imbarcati e destinati all’esportazione. Esiste oggi una crescente necessità di utilizzare strumenti di stima dei flussi dei porti, con particolare riferimento agli hinterland di origine e destino delle merci. Tali strumenti debbono risultare in grado non solo di “fotografare” lo status quo, ma anche di documentare serie storiche “ampie”, ovvero sul medio e lungo periodo. Ciò appare necessario oggi più che in passato in ragione della rilevanza del tema rispetto all’ipotesi di nuova governance dei porti. Quanto più ogni singolo scalo portuale conosce la propria catchment area, tanto più risulterà perseguibile l’auspicabile obiettivo di giungere ad un coordinamento degli investimenti. Nelle pagine a seguire, viene analizzato il mercato effettivo e potenziale del porto di Ravenna, stimato attraverso l’utilizzo congiunto di modelli quantitativi e qualitativi.
Archivio
http://hdl.handle.net/10077/12822
Diritti
open access
Soggetti
  • Mercato potenziale

  • Bacino di utenza

  • Catchment area

  • Porto di Ravenna

  • Hinterland

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