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L'EUROPA DELL'AUTO ANALISI GEOECONOMICA DEL SETTORE AUTOMOBILISTICO IN EUROPA
SELLARI, PAOLO
2002-02-04
Abstract
L'obiettivo che lo studio si propone è quello di analizzare lo scenario dell'industria automobilistica europea alla luce dei cambiamenti imposti dalla mutazione dei processi produttivi e dai processi di globalizzazione. La capacità di adattamento dei costruttori europei è stata determinata proprio dalla crescente aggressività di tutti gli attori a livello globale, rappresentati soprattutto dai costruttori asiatici. Al tempo stesso l'industria europea dell'auto deve verificare al suo interno se i processi di regionalizzazione imposti a livello politico ed economico possono in un certo senso fungere da elemento propulsivo al cambiamento stesso. Il presente lavoro è diviso in cinque capitoli: nel primo viene esposta una breve storia evolutiva dellindustria automobilistica mondiale con particolare riferimento a quella europea. Si è cercato di delineare come attraverso le diverse evoluzioni storico-tecnico-congiunturali si sia poi giunti ai giorni in cui la tecnica relativa è subordinata alle geostrategie aziendali. Il passaggio decisivo ci sembra possa essere collocato tra gli anni Ottanta e gli anni Novanta, con l'apparizione, e il repentino rafforzamento, sulla scena europea della concorrenza giapponese. Il secondo capitolo entra nel tema specifico del confronto tra processi di regionalizzazione e globalizzazione nel mondo dell'auto, cercando di prevedere degli scenari attraverso l'analisi dei processi di mondializzazione e di regionalizzazione in atto. Ampio spazio è dedicato al problema della riduzione dei costi e quindi ad uno dei fattori condizionanti la competitività della singola impresa, che le imprese stesse tendono a risolvere cercando di ricollocarsi in siti produttivi posti in aree emergenti. Il tema viene ripreso nel terzo capitolo, in cui da un'analisi a livello teorico si passa ad una disamina delle diverse strategie che i costruttori europei possono mettere in atto per controbattere gli attori esterni in un mercato che, per quanto concerne i paesi industrializzati, è ormai saturo. Viene, inoltre, analizzato più in profondità il significato del passaggio dalle tecniche di produzione di stampo fordiste della mass production a quelle di ispirazione nipponico-toyotiste della lean production, per giungere al modello più evoluto che è la personalizzazione di massa (mass customization). Chiude il capitolo una breve analisi di come Fiat ha tentato di assorbire il passaggio tra i diversi modelli di produzione. Il quarto capitolo analizza in termini quantitativi il peso e la distribuzione m ambito comunitario del settore industriale dell'automobile. Attraverso l'analisi di dati statistici si è cercato di verificare quantitativamente il reale approccio al problema della concorrenza extra comunitaria, attraverso anche una disamina delle criticità che caratterizzano ancora oggi i costruttori europei, anche in relazione alle scelte politiche che le istituzioni comunitarie impongono ai Paesi Membri. Dopo aver esaminato le caratteristiche generali della produzione comunitaria di autoveicoli e le problematiche principali attinenti ai mercati si è ritenuto opportuno analizzare sia pur sommariamente e schematicamente la struttura produttiva dei principali paesi produttori di automobili nell'Unione Europea. Oltre che dei casi di Polonia e Russia in quanto esempi notevoli di siti produttivi e di mercati notevolmente dipendenti dalle scelte localizzative e strategiche dei costruttori comunitari. Tale analisi è compresa m maniera schematica nell'appendice al quarto capitolo. Il quinto e ultimo capitolo tratta di casi regionali all'interno dell'Unione Europea, e più specificamente di quattro casi emblematici di localizzazione industriale in aree la cui economia dipende nella quasi totalità dall'industria automobilistica, o da quella della componentistica. A differenza dei casi si è notato come i fattori di localizzazione si combinino o prevalgano l'uno sull'altro nella scelta da parte delle imprese di stanziarsi con i loro siti produttivi. La regione dei Hannover nella Bassa Sassonia, un'area da sempre considerata all'avanguardia e che continua a mantenere una certa leadership in Germania, e in Europa, pur dovendo confrontarsi con regioni emergenti che offrono manodopera a minori costi. La regione del Galles è, invece un esempio di flessibilità ed efficienza nel settore della componentistica, capace di creare nella sua porzione meridionale un vero e proprio distretto industriale. Per la regione di Setubal in Portogallo si è esaminato il tentativo di coniugare le necessità tecnologico-organizzative con i vantaggi offerti da un insediamento a basso costo, anche grazie ai sussidi erogati dal governo portoghese e dalla Comunità Europea. Infine il caso di Melfi, esempio riuscito di insediamento industriale in un'area totalmente avulsa da precedenti processi di industrializzazione e perciò più che mai adatta a recepire sul suo territorio un'insediamento industriale che, in quanto a tecniche produttive e organizzative, rompe nettamente con le impostazioni classiche di gestione.
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Data di acquisizione
Jun 8, 2022
Jun 8, 2022