L'Autore analizza la prima pronuncia della Corte di Giustizia relativa alle due "direttive di Stoccolma", ossia la direttiva 2010/64/UE e la 2012/13/UE. Vengono poste in luce le novità interpretative accolte dalla Corte e segnalate le criticità rispetto all'ordinamento italiano, anche a seguito dell'attuazione normativa delle due direttive realizzata nel 2014.