Il nostro può essere a pieno titolo definito come il "tempo della memoria". Il passato, anche quello recente, è divenuto il fulcro di dibattiti scientifici e giornalistici, contenuti mediali, scontri politici, mobilitazioni collettive, espressioni artistiche, ecc., mentre costanti innovazioni tecnologiche hanno letteralmente rivoluzionato alcune pratiche della memoria e le sue possibilità di disseminazione. Sullo sfondo, la fine della Guerra fredda ha accelerato una sorta di “globalizzazione della memoria”, sulla base dell’apertura di archivi fino a quel momento inaccessibili, liberando così ricordi, testimonianze e prospettive sul passato in competizione tra loro. La centralità assunta dal concetto di memoria collettiva rivela così la sua crucialità come pratica e fenomeno, al contempo spiega perché la presentificazione del passato sia sempre il frutto della complessa interazione fra la sua rievocazione e gli orientamenti, le credenze e i bisogni del presente, proiettandosi con decisione sulla percezione e definizione del futuro.