Negli studi di Distant reading, l’oggetto base su cui vengono condotte le ricerche è composto dai testi letterari e gli aspetti, caratteristiche, costruzioni e categorie linguistiche al loro interno. L’invalso che si è sviluppato è di non operare alcuna distinzione all’interno dei corpora su cui vengono condotte le indagini. Ai fini di validità statistica l’invalso è corretto, pena sarebbe, diversamente, la non rappresentabilità del campione. Ma ai fini dell’attività critico-interpretativa l’invalso non riconosce almeno due aspetti fondamentali: (i) tutte le classificazioni di linguistica testuale pongono il testo letterario a sé, riconoscendo a un tale oggetto base di ricerca caratteristiche peculiari e strutturali; (ii) aspetti, costruzioni, categorie e caratteristiche linguistiche oggetto base di indagine acquisiscono salienze diverse quando si presentano nella diegesi e quando si presentano nella mimesi di una stessa opera, poiché le porzioni testuali diegetiche e le porzioni testuali mimetiche di uno stesso testo letterario hanno salienze diverse. L’intervento propone una riflessione e proposta teorico-metodologica per ovviare a tali criticità, seguita da una sua applicazione concreta su un corpus di letteratura italiana premiata.