Il libro di M. Stepanova, Pamjati pamjati (2017), definito dai critici “il miglior romanzo russo degli ultimi anni”, è entrato dopo pochi giorni dalla sua pubblicazione nelle classifiche dei libri più venduti, dando grande notorietà a una poetessa e saggista, nota e apprezzata nei circoli intellettuali progressisti. L’opera si basa sul desiderio dell’autrice di raccogliere e salvare i ricordi e le testimonianze dei propri cari sullo sfondo della grande storia. Metaromanzo, storia d’amore, resoconto di viaggio, riflessione sulla fotografia o tutte queste cose insieme, in Pamjati pamjati, il fenomeno della memoria si sovrappone ad altri temi, diventa ampio e molteplice: la memoria e la storia, la memoria e la catastrofe, la memoria e il suono, la memoria e gli oggetti, la memoria e l’etica. L’autrice porta alla luce i suoi morti e sono loro che la aiuteranno a cambiare il suo linguaggio. The present article deals with M. Stepanova’s book Post-Memory published in 2017 with great success, a book which has no analogues not only in Russian but also in world literature. A meta-novel, a great literary reconstruction, which has created a whole new genre and sounds the relation between memory, time, and history.