Viene delineata la figura di Lavinia Florio (1745-1812), il cui salotto a Udine è un centro di attrazione culturale e letterario. La dama corrisponde con Cesarotti e altre personalità dell’epoca. Giusta attenzione l’articolo dedica alla lettera a Chateaubriand, in cui Lavinia tenta di persuadere lo scrittore a modificare il giudizio negativo da lui formulato riguardo a Venezia, di cui solo più tardi egli comprese la bellezza.