Il contributo analizza il tema della radicalità religiosa e settaria nel contesto pachistano dal 1947 a oggi. La discussione richiama in primo luogo la necessità di ripensare le categorie utilizzate nello studio della violenza e del conflitto nelle società musulmane. In special modo superando la contrapposizione binaria tra radicalità e moderazione, che appare poco rappresentantiva della realtà sociale e religiosa del mondo musulmano. Il contributo sottolinea le fasi storiche del conflitto in Pakistan e prende in esame le principali strategie di repressione militare e di deradicalizzazione adottate dai governi, federale e provinciali, nel corso degli anni 2000. L'analisi si sofferma in particolare sul caso del Sabawoon Rehabilitation Centre fondato a Mingora, nello Swat nel 2009 e quello del PAIMAN Alumni Trust nelle Aree Tribali e nella Khyber Pakhtunkwa. Il contributo pone in luce le due condizioni che sembrano favorire il successo delle strategie di deradicalizzazione, ovvero la scala locale e il coinvolgimento degli attori che esercitano più influenza sui membri dei gruppi radicali: leader religiosi, strutture locali di autorità e famiglie. Infine, si sottolinea la necessità di includere varie tipologie di attività, quali l’educazione, la re-istruzione religiosa in chiave non ideologica, l’assistenza psicologica, la riqualificazione lavorativa e l’inclusione delle famiglie.