Il presente contributo intende sviluppare la traccia fornita dal titolo del “XXV World Congress of Philosophy – Phi¬losophy across Boundaries”, ponendo in questione, secondo l’attitudine filosofica, i confini consolidati dell’esperienza giuridica, per provare a vedere se esiste qualcosa al di là di essi, che cosa sia e quale nesso abbia con ciò che si trova al loro interno. L’indagine muove in direzione essenzialmente verticale, “passando attraverso” i confini visibili di tale espe¬rienza, la sua fisicità positiva, fatta di legislazione, dottrina e giurisprudenza, per cercare di capire se esiste qualcosa al di là, oltre, sopra o sotto, questa peculiare realtà. Quello che si propone, quindi, può anche essere definito una “meta-fisica dell’esperienza giuridica”. Essa si configura come una ricerca intorno alla giustizia, in quanto generalmente considerata senso o fondamento del diritto, e si sofferma in particolare su significato e presupposti dell’antica formula che identifica la sua opera con il «suum cuique tribuere».